Svalbard Global Seed Vault

Fonte: Wikipedia, l’enciclopedia libera

 

 

Lo Svalbard Global Seed Vault (trad. “Deposito globale di semi delle Svalbard”) ha la funzione di fornire una rete di sicurezza contro la perdita botanica accidentale del “patrimonio genetico tradizionale” delle sementi.

È localizzato vicino alla cittadina di Longyearbyen, nell’isola norvegese di Spitsbergen, nel remoto arcipelago artico delle isole Svalbard a circa 1.200 km dal Polo Nord. Il centro si compone di tre sale, di 27 metri di lunghezza, 10 di larghezza e 6 di altezza. Le chiusure hanno porte di acciaio di notevole spessore, e la struttura è costruita in calcestruzzo in modo da resistere ad una eventuale guerra nucleare o ad un incidente aereo.

Il Seed Vault è gestito attraverso un accordo fatto dal governo norvegese, il Global Crop Diversity Trust ed il Nordic Genetic Resource Center (già Nordic Gene Bank), nato dallo sforzo cooperativo di nazioni nordiche, sotto l’egida del Nordic Council of Minister.

Il governo norvegese ha finanziato totalmente l’opera. Il Fondo mondiale per la diversità delle colture ha giocato un ruolo chiave nella pianificazione del deposito, infatti esso coordina le spedizioni di campioni di sementi, in collaborazione con il Nordic Genetic Resource Center. Il fondo deve provvedere alla maggior parte delle spese annuali per la struttura, mentre il governo norvegese finanzia la manutenzione della struttura stessa. Inoltre, la Bill & Melinda Gates Foundation ha previsto circa 750.000 dollari per assistere le nazioni in via di sviluppo ed i loro centri di ricerca agrari per confezionare ed inviare i semi al deposito.

Un consiglio consultivo internazionale è stato istituito per fornire indicazioni e consigli. Esso comprenderà rappresentanti della FAO, il Gruppo Consultivo per la Ricerca Agricola Internazionale (CGIAR), il Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura e le altre istituzioni.

 Parteciparono alla cerimonia di posa della prima pietra del centro norvegese il 19 giugno 2006, i capi di governo di Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca e Islanda. Il Svalbard Global Seed Vault è stato inaugurato con una cerimonia ufficiale il 26 febbraio 2008, alla quale erano presenti il Premio Nobel per la Pace Wangari Maathai, il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg, il presidente della Unione europea José Manuel Barroso.
Il suo attuale responsabile è il prof. Cary Fowler.

La funzione dello Svalbard Global Seed Vault è quella di fornire una rete di sicurezza e conservazione contro la perdita accidentale del “patrimonio genetico tradizionale”.

L’obiettivo dichiarato dell’iniziativa è quello di garantire il completo affidamento fiduciario della maggior parte delle 21 colture più importanti della Terra, quali il riso, il mais, il frumento, le patate, le mele, la manioca, il taro e la noce di cocco con le loro varietà, garantendo così la diversità genetica. In questa banca del seme sono conservati materiali preziosi per il miglioramento genetico e di molte aree della ricerca biologica di base.

Lo Svalbard Global Seed Vault è l’equivalente del caveau delle cassette di sicurezza di una normale banca. La banca è il proprietario dell’edificio e il depositante è il proprietario del contenuto della cassetta. Il governo norvegese è proprietario dell’edificio mentre le banche del gene lo sono dei semi. I campioni in deposito allo Svalbard Global Seed Vault non rappresentano in alcun modo un trasferimento legale di risorse genetiche.

I mass media hanno invece enfatizzato il ruolo del centro come “rifugio” nel caso di una grande catastrofe regionale o globale, mentre sarà probabilmente più utile nel caso di perdita di materiale genetico, dovuto a maneggiamenti erronei, incidenti, malfunzionamento di macchinari, tagli di fondi e disastri naturali.

Questi eventi, infatti, occorrono con una certa regolarità; recentemente, alcuni materiali genetici nazionali sono stati distrutti da eventi bellici o guerre civili. Esistono circa 1.400 collezioni di semi diversi da coltura nel mondo ma molte di queste sono a rischio o sono già danneggiate perché si trovano in nazioni politicamente instabili o ad alto rischio ambientale.

 

Costruzione
La banca dei semi è costruita 120 metri dentro una montagna di roccia arenaria nella isola Spitsbergen delle Svalbard. La banca utilizza robusti sistemi di sicurezza per impedire accessi non autorizzati.

I semi sono confezionati in speciali pacchetti di quattro strati e sigillati termicamente per escludere l’umidità. L’impianto è gestito dal Nordic Genetic Resource Center, anche se non esiste personale permanente in loco.

L’isola Spitsbergen è stata considerata ideale in quanto esente da attività tettonica e per la presenza del suo permafrost che è ritenuto di aiuto alla protezione dei semi.

La localizzazione, 130 metri sopra il livello del mare, assicura che il sito rimanga all’asciutto anche nel caso di scioglimento dei ghiacci artici.

Il carbone estratto localmente fornisce l’energia per le unità di refrigerazione che raffreddano ulteriormente i semi secondo lo standard internazionale che raccomanda una temperatura di conservazione compresa tra −20 e −30 °C (tra −0 e −20 °F).

Qualora il sistema di raffreddamento artificiale si fermasse, dovrebbero passare parecchie settimane prima che la temperatura salga fino a raggiungere quella della roccia circostante (-3 °C). In ogni caso, il terreno ghiacciato del sito scelto, impedirebbe alla temperatura del centro di salire oltre i -3,5 °C.

I ricercatori stimano che i semi sopravviverebbero a questa temperatura (-3,5 °C) per circa 55 anni nel caso dei semi di girasole, fino a più di 10.000 anni i semi di pisello. Infatti, come uno studio di fattibilità preliminare aveva determinato, alcuni semi, inclusi quelli di importanti granaglie, potrebbero sopravvivere anche più a lungo, probabilmente migliaia di anni.

Sulla Terra si pensa esistano circa 1.500.000 tipi differenti di semi di raccolti alimentari. La varietà ed il volume di semi conservati potrà dipendere dal numero dei Paesi partecipanti. L’impianto ha una capacità di stoccaggio di 4.500.000 semi complessivamente.
I primi semi hanno cominciato ad arrivare al sito sin dal gennaio 2008.
Il 5% dei semi presenti nel deposito sono giunti dal Centre of Genetic Sources, dipartimento del Wageningen University, Paesi Bassi.

Il costo totale dell’iniziativa ammonta a circa 30 milioni di euro, di cui 25 milioni donati dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Altri finanziatori sono la Fondazione Rockefeller, la Monsanto, il gruppo Syngenta, DuPont/Pioneer Hi-Bred, il Gruppo Consultivo per la Ricerca Agricola Internazionale (CGIAR) e il governo norvegese.

Aggiornamenti

  • Il 26 febbraio 2008 la Norvegia ha deciso di destinare lo 0,1% del proprio bilancio in acquisto di sementi commerciali, per aiutare così anche i diritti degli agricoltori. Il governo norvegese ha invitato anche le altre nazioni a fare altrettanto. L’Italia, con il suo Ministero degli Esteri è un contributore del Global Crop Diversity Trust sito presso la sede FAO, a Roma.
  • Il 15 settembre 2015, per la prima volta, alla “banca” è pervenuta una richiesta di prelievo: Il Centro internazionale per la Ricerca Agricola in aree asciutte (Icarda) di Aleppo, in Siria, avendo avuto la struttura occupata da gruppi armati a causa della guerra civile che dilania il paese, è stato il primo ente a richiedere la restituzione dei semi. Rabat Ahmed Amri, direttore delle Risorse genetiche del centro siriano, ha precisato il motivo della richiesta:
    Nel corso degli anni, a cominciare dal 2009, eravamo riusciti a spedire una copia di tutti i nostri semi fuori dal Paese, l’ultima spedizione alle Svalbard è partita l’anno scorso. Adesso è tempo di preparare i pacchi: oltre 100 delle 325 scatole stoccate lassù – tra cui particolari varietà di frumento, orzo ed erbe adatte alle regioni aride – saranno inviate ai nuovi depositi che Icarda ha avviato in Marocco e in Libano: una volta riavviata la produzione, rispediremo i nuovi semi nell’Artico