Rasoio di Occam

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Il rasoio di Occam conosciuto anche come principio di economia, o principio di parsimonia, è un principio metodologico che indica di scegliere, tra più soluzioni egualmente valide di un problema, quella più semplice.
Venne formulato nel XIV secolo dal filosofo e frate francescano Guglielmo di Occam ed è ritenuto alla base del pensiero scientifico moderno.
Le origini di quello che è diventato noto come il rasoio di Occam sono riconducibili alle opere di filosofi precedenti. Occam dunque non formulò per primo questo principio, ma l’idea del rasoio, e l’associazione al suo nome potrebbe essere dovuta alla frequenza e all’efficacia con cui lui lo ha usato.

Il principio novacula Occami venne citato come tale per la prima volta nel libro del 1649 Philosophia Christiana de Anima di Libert Froidmont, circa tre secoli dopo la morte di Occam, avvenuta nel 1347. Il principio logico del rasoio di Occam riemerse dunque in un momento opportuno, durante gli albori dell’illuminismo, in un periodo in cui le teorie filosofiche e scientifiche si sviluppavano con l’uso eccessivo di varianti e di possibili diramazioni nella complicazione dimostrativa; in tale contesto il rasoio di Occam semplificò tutto.

Occam sembra aver affermato il principio in vari modi, ma la versione più popolare sarebbe:

(LA)

«Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem.»

(IT)
«Non bisogna moltiplicare gli elementi più del necessario.»

La metafora del rasoio concretizza l’idea che sia opportuno, dal punto di vista metodologico, eliminare nettamente le ipotesi più complicate. Il principio può essere formulato come segue:

«A parità di fattori, la spiegazione più semplice è quella da preferire.»

La formula, utilizzata spesso in ambito investigativo e di problem solving, recita: “Non considerare la pluralità se non è necessario” oppure “È inutile fare con più ciò che si può fare con meno”.

In altri termini, non vi è motivo alcuno per complicare ciò che è semplice. All’interno di un ragionamento o di una dimostrazione vanno invece ricercate la semplicità e la sinteticità. Ciò significa che, tra le varie spiegazioni possibili di un evento, bisogna scegliere quella più “semplice”, intesa non nel senso di quella più “ingenua” o di quella che spontaneamente affiora alla mente, ma come quella che appare ragionevolmente vera senza ricercare un’inutile complicazione aggiungendovi degli elementi causali ulteriori. Questo anche in base a un altro principio, elementare, di economia di pensiero: se si può spiegare un dato fenomeno senza supporre l’esistenza di un qualche ente, è corretto farlo, in quanto è ragionevole scegliere, tra varie soluzioni, la più semplice e plausibile.

Il “rasoio logico” non pone una condizione assoluta nel procedere della conoscenza: attribuisce sì valore alla semplicità e alla solidità, ma mette alla prova la validità delle conclusioni in base al principio stesso, nel senso che una teoria che progressivamente si appoggiasse alla elaborazione troppo semplice e parziale di termini o a principi sempre più evanescenti alla fine sarebbe da rigettare per la sua stessa inconsistenza.