Il Piano di evacuazione dei Campi Flegrei

Con l’intensificarsi dell’attività sismica nella zona dei Campi Flegrei la preoccupazione sale. Ma cosa prevede il piano di evacuazione dei Campi Flegrei e quali sono i possibili scenari?

Negli ultimi anni si è provveduto ad aggiornare la pianificazione nazionale per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei. In particolare, sulla base degli studi della Comunità scientifica, sono stati ridefiniti scenario eruttivo, Zona rossa (esposta all’invasione di flussi piroclastici) e Zona gialla (interessata da ricaduta di cenere), attraverso il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 giugno 2016. Tale ridefinizione è stata preceduta da una fase di condivisione e concertazione tra Dipartimento della protezione civile, Regione Campania e Comuni interessati.

Le attività di pianificazione sono state sviluppate sulla base degli indirizzi del Capo del Dipartimento della protezione civile del 2 febbraio 2015 “Indicazioni inerenti all’aggiornamento delle pianificazioni di emergenza ai fini dell’evacuazione cautelativa della popolazione della «Zona rossa» dell’area vesuviana”, valide anche per l’area dei Campi Flegrei.

I livelli di allerta per i Campi Flegrei descrivono lo stato di attività del vulcano e scandiscono il tempo che precede una possibile ripresa dell’attività eruttiva. Il passaggio da un livello di allerta al successivo è stabilito sulla base delle variazioni dei parametri monitorati e di eventuali fenomeni in corso. I livelli di allerta sono quattro:

  • livello verde
  • livello giallo
  • livello arancione
  • livello rosso

In considerazione delle fenomenologie e delle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai Centri di Competenza, il Dipartimento della protezione civile dichiara i livelli di allerta in stretto raccordo con la struttura di protezione civile della Regione Campania, sentito il parere della Commissione Grandi Rischi – Settore Rischio Vulcanico.

Le conseguenti azioni che devono essere intraprese dal Servizio Nazionale della Protezione Civile sono definite nelle fasi operative (attenzione, preallarme e allarme) previste nelle pianificazioni di protezione civile. Le fasi di preallarme e allarme sono dichiarate dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Attualmente il livello di allerta per i Campi Flegrei è giallo e la fase operativa adottata è di “attenzione”.

Già nella fase di “preallarme”, le persone che vogliono allontanarsi possono farlo ma solo autonomamente. Potranno trasferirsi presso una sistemazione alternativa (es. seconda casa, da parenti o amici, casa in affitto) ricevendo un contributo economico da parte dello Stato.

Alla dichiarazione di “allarme” invece tutta la popolazione deve abbandonare la zona rossa e può scegliere di farlo in modo autonomo o assistito. Il tempo complessivo stimato per questa operazione è di 72 ore (3 giorni), così articolato:

  • prime 12 ore per permettere alle persone di prepararsi e per predisporre le necessarie misure di regolazione del traffico;
  • successive 48 ore per la partenza contemporanea ma cadenzata della popolazione da tutti i Comuni della zona rossa, secondo un cronoprogramma definito nei piani comunali;
  • ultime 12 ore, come margine di sicurezza per la gestione di eventuali criticità e per consentire l’allontanamento anche degli operatori del sistema di protezione civile.

Per chi sceglie di essere assistito è stato definito uno schema di gemellaggio che prevede il trasferimento della popolazione dei Comuni in zona rossa nelle Regioni e Province autonome italiane. In questo caso, lo spostamento assistito delle persone dalle “Aree di attesa”, definite nel Piano di protezione civile di ogni Comune, alle “Aree di incontro”, individuate fuori dalla zona rossa, avverrà con pullman messi a disposizione dalla Regione Campania. Il loro successivo trasferimento verso i “Punti di prima accoglienza” nelle Regioni e Province autonome gemellate è previsto con modalità diverse (pullman, treni o navi) a seconda delle destinazioni, per limitare il carico sulle infrastrutture di mobilità e i disagi alla popolazione.

Chi sceglie di spostarsi autonomamente, con il proprio mezzo di trasporto, dovrà seguire solo i percorsi stradali di uscita dalla zona rossa stabiliti nel Piano di allontanamento. Chi sceglie la sistemazione alternativa fornita dallo Stato dovrà proseguire verso i “Punti di prima accoglienza” individuati nelle Regioni e Province autonome gemellate; in alternativa chi sceglie di ricevere il contributo di autonoma sistemazione potrà proseguire verso la sistemazione alternativa individuata autonomamente. La regolazione del traffico in fase di allontanamento autonomo sarà gestita attraverso l’attivazione di cancelli che garantiranno il corretto cadenzamento del flusso veicolare in uscita dalla zona rossa.

La zona rossa è l’area per cui l’evacuazione preventiva è, in caso di “allarme”, l’unica misura di salvaguardia per la popolazione. È infatti esposta al pericolo di invasione di flussi piroclastici che, per le loro elevate temperature e velocità, rappresentano il fenomeno più pericoloso per le persone. Sono ricompresi in zona rossa i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto; parte dei Comuni di Giugliano in Campania e di Marano di Napoli; alcuni quartieri di Napoli: Soccavo, Pianura, Bagnoli, Fuorigrotta e parte dei quartieri di San Ferdinando, Posillipo, Chiaia, Arenella, Vomero, Chiaiano e Montecalvario. Nell’area vivono circa 500mila abitanti.

La zona gialla è l’area, che in caso di eruzione è esposta alla significativa ricaduta di ceneri vulcaniche. Per quest’area potrebbero essere necessari allontanamenti temporanei della popolazione che risiede in edifici resi vulnerabili o difficilmente accessibili dall’accumulo di ceneri Nella zona gialla ricadono i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Casavatore e 24 quartieri del Comune di Napoli: Arenella, Avvocata, Barra, Chiaia, Chiaiano, Mercato, Miano, Montecalvario, Pendino, Piscinola, Poggioreale, Porto, San Carlo all’Arena, San Ferdinando, San Giovanni a Teduccio, San Giuseppe, San Lorenzo, San Pietro a Patierno, Scampia, Secondigliano, Stella, Vicaria, Vomero e Zona Industriale. Nell’area vivono oltre 800mila abitanti.

Lo schema dei gemellaggi

Gli sfollati nelle aree di attesa saranno poi trasferiti dalla Protezione Civile della Regione Campania nelle aree di incontro e da qui nelle altre regioni italiane. Ecco dove andranno:

  • Pozzuoli – Lombardia
  • Bacoli – Umbria-Marche
  • Monte di Procida – Abruzzo/Molise
  • Quarto – Toscana
  • Napoli, Municipalità 1, quartieri S. Ferdinando (parte) – Chiaia – Sicilia
  • Napoli, Municipalità 5, quartiere Arenella (parte) – Veneto
  • Napoli, Municipalità 5, quartiere Vomero (parte) – Piemonte – Valle D’Aosta
  • Napoli, Municipalità 8, quartiere Chiaiano (parte) – Friuli Venezia Giulia
  • Napoli, Municipalità 9, quartiere Soccavo – Emilia Romagna
  • Napoli, Municipalità 9, quartiere Pianura – Puglia
  • Napoli, Municipalità 10, quartiere  Bagnoli – Basilicata/Calabria
  • Napoli, Municipalità 10, quartiere Fuorigrotta – Lazio
  • Marano di Napoli (parte) – Liguria
  • Giugliano in Campania – Trento/Bolzano.

 

PDF Loading…